martedì 13 marzo 2018

"Le Follie del Vampiro Nik" di Alessio Filisdeo



TITOLO: Le Follie del Vampiro Nik
AUTORE: Alessio Filisdeo
EDITORE: Nativi Digitali Edizioni
GENERE: Urban fantasy, Metropolitane
PAGINE: 51


Trama
Avete sentito parlare delle sue scorribande sui blog e sui social network.
Avete ammirato le sue prodezze in “Una Notte di Ordinaria Follia”.
Ora, il folle vampiro Nik ha un libro tutto per lui! Tra stravaganti nightclub di Mosca, agguati notturni, salvataggi rocamboleschi, improbabili interviste radiofoniche e deliranti sedute di psicoanalisi, avrete un assaggio di quello che l’immortale più fuori di testa del XXI secolo può combinare.
“Le follie del vampiro Nik”, un po’ prequel e un po’ approfondimento a “Una Notte di Ordinaria Follia”, spinge ancora di più il pedale sul lato grottesco e ironico della visione Urban Fantasy di Alessio Filisdeo, senza rinunciare ovviamente a una buona dose di pallottole tra una battuta arguta e l’altra.
E sapete qual è la parte migliore? Che questo racconto ve lo offre il buon Nik: alla salute!

Le mie impressioni
Sicuramente un racconto adatto a un pubblico adulto, che presenta un vampiro vecchio stile trasportato e adattato ai nostri tempi, tagliente e irriverente, che guarda agli umani con disprezzo e superiorità, ma anche ai suoi simili non riserva un trattamento migliore.
Alcuni "dialoghi" sono davvero brillanti e non possono che strappare un sorriso, a "Edward-principessa-dei-diamanti-sotto-il-sole-Cullen" sono letteralmente scoppiata a ridere. Vi chiedete perché ho messo dialoghi tra virgolette? Ecco, questo è forse il punto che non mi ha del tutto convinto: il più delle volte non sono dialoghi, ma interminabili monologhi di Nik con un interlocutore a caso, potrebbe essere chiunque e non cambierebbe nulla, perché a Nik non frega in sostanza niente di chi lo sta ascoltando. Funziona, se non fossero gestiti bene sarebbero pipponi da far chiudere il libro alla seconda pagina, però è un racconto e, onestamente, mi sono ritrovata a chiedermi se reggerei un romanzo di 175 pagine strutturato così.
Il racconto scivola via che è un piacere, infarcito di stereotipi presentati da Nik stesso e denigrati con sagacia, come ci si aspetta da un adolescente cresciuto nel Bronx (anche se Nikolai è russo, almeno credo 😅), con lo stesso linguaggio e lo stesso fare, che si atteggia da grande e da "vecchio vampiro" anche quando non lo è, che si lamenta di qualcosa che in realtà non ha mai vissuto se non nella sua fantasia, perché non gli piace quello che gli gira attorno. Eppure, riesce a farlo senza risultare un frignone patetico, quanto più uno psicopatico, per sua stessa ammissione, che si diverte pure. In questo e nelle scene d'azione che si rincorrono emerge un lato pulp e hollywodyano, che è di nuovo il protagonista a farci notare quando dice che lui ci è cresciuto con certe cose.
Mi è piaciuto molto il finale, aperto quanto basta per lasciare intravedere, o comunque sospettare, che la violenza apparentemente gratuita di questo vampiro moderno non sia del tutto frutto della sua follia; se ben letto, chiudi con quelle domande in sospeso che spingono a cercare risposte, magari nel romanzo citato nella trama stessa, con lo strano dubbio che però non ci saranno risposte, dato che in fondo si è capito che Nik non è poi tanto prevedibile.
Qualche aspetto, qualche passaggio, avrebbe potuto essere approfondito maggiormente a favore di chi approccia lo scritto come prima lettura, tuttavia lo si può gustare tranquillamente, consapevoli che non piacerà a tutti, soprattutto a chi ama la visione più romantica del vampiro bello e maledetto.

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